di Paola Monaco
Tornano più agguerriti che mai, al Roma Vintage, giovani volenterosi
in cerca di visibilità… e di lavoro. La precarietà, infatti, rappresenta il leitmotiv della scaletta in programma
nonché il deforme prodotto di un contesto sociale che, a causa di una politica accecata
da una spudorata avidità, non offre alcuna prospettiva di crescita.
L’argomento puzza di stantio, d’accordo, ma il modo di
trattarlo, alternando in rapida successione brevi monologhi di cinque minuti
ciascuno, è decisamente originale.
Dietro a uno scarno leggio, posto al centro della scena,
ogni attore recita la sua parte di individuo incazzato o passivamente schiacciato da una sorte beffarda. Infatti,
come sostiene Claudio Castrogiovanni,
né Destino né Futuro possono intervenire nella vita del singolo, oberandolo,
anzi, di impegni che un tempo erano loro stessi a sbrigare.
Da Sabrina
Paravicini che, con pepata parlantina, cerca inutilmente di auto-convincersi
a visualizzare la meta, trovando però
negli annunci solo una summa di aborti
linguistici, a Jonis Bascir,
laureato in ornitologia, che si svende fino all’indecenza per ottenere un posto
nell’ambíto call center di
recupero-crediti: tutti i ragazzi hanno la loro tragicomica storia da
raccontare, coadiuvati da una variopinta molteplicità di atteggiamenti che, portati
all’estremo, fanno davvero sorridere. C’è il soggetto rinunciatario, come il
personaggio di Fabrizio Sabatucci, che
decide consapevolmente di abbracciare la felice carriera da mendicante,
rinunciando tout-court ai suoi sogni,
ormai vago ricordo dei tempi delle elementari o chi, come Giulia Perelli, giocando con i doppi sensi, confessa al sacerdote
di avere avuto solo rapporti occasionali…con il lavoro, s’intende! Difficile
essere patriottici, in questo contesto. Tant’è che il garibaldino Riccardo Scarafoni, con un cappio al
collo, si interroga sul senso del suo sacrificio.
Non mancano, tra le risate, polemiche sociali, più o meno
esplicite, che arrivano a diventare penosi elenchi di tragiche statistiche, non
solo circoscritte al nostro Paese. Donatella
Pompadour, con il suo sketch Elenco-mania,
contrappone dolorosamente i bambini-soldato ai nostri pingui e tele-dipendenti
pargoli. Per non parlare del pungente riferimento al ministro della cultura che
accorcia sempre più la coperta a scuola e sapere. Ma poi, questi fastidiosi ed
ingombranti valori a cosa servirebbero, qualora si fosse già provvisti della rarissima dote di saper sculettare?
In questa società, in cui i conti non tornano più e 2+2=5, a detta di uno sperduto Luca Proietti, l’unica cosa da fare è
augurarsi Sogni d’oro, buonanotte e
rimandare tutti i problemi al giorno successivo. Forse esistono davvero problemi che
non esistono.
Sono arguti e affilati, questi ragazzi. I giovani autori
under 30 giocano intelligentemente con l’ironia. Più che scoraggiamento, essi
ispirano speranza: quella di apportare una ventata di freschezza a una società
in agonia, che ha tanto bisogno di tornare a respirare.
Teniamo in mente, però, che potrebbe volerci tutta la vita…
UNDER30
Associazione Under e RomaVintage
AUTORI: VALENTINA GAMMA (Topi), MARIA VITTORIA SOLOMITA
(Il lavoro, se lo visualizzi, lo
trovi), MARIA ANTONIA FAMA (Solo rapporti occasionali), MARCELLA PERA
(Pagine rosa), MANUEL MASCOLO (Sogni d'oro, buonanotte), MARIA
DOMENICA ALBA GRANATA (Quello che conta), LUCA PROIETTI (2+2=5?),
LORENZO AIT (Esistono problemi che non esistono - Professione Life
Coach), GIULIA GRANDINETTI (Buona la prima), GIULIA BERTINI (Lo
spettacolo deve continuare), GABRIELE GRANITO (Rosso come le rose),
GABRIELE CARBOTTI (Un appuntamento importante), DAVIDE DEPALO
(Potrebbe volerci tutta la vita), CORRADO TRIONE (L’Italia chiamò),
CHIARA SPINI, CHIARA GIACOBELLI (Elenco-mania), ANTONELLO COGGIATI
(L'Ornitologo), ANDREA BARBONI (La mia giornata Tipo).
ATTORI: Sabrina Paravicini, Claudio
Castrogiovanni, Jonis Bascir, Donatella Pompadour, Riccardo Scarafoni, Fabrizio
Sabatucci, Luca Proietti, Giulia Perelli. .
23 giugno e 14 luglio 2011, ore
21.00 - Parco San Sebastiano, Roma
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