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martedì 14 giugno 2011

PENSIERI DI UN DIO MINORE

di Paola Monaco

Chissà quante volte vi sarete chiesti se esiste davvero e sotto quali misteriose sembianze un giorno, quel giorno, si potrebbe manifestare. Ebbene, trovarsi di fronte al Dio concepito da Davide Gorla per lo spettacolo A tua Immagine creerebbe, a dir poco, un terremoto esistenziale. Perché si tratta di un Dio diabolico (o è il Demonio camuffato da Signore?), dotato di una mente traboccante di sanguinosi disegni, che si sazia di martirio, mutilazioni, scorticamenti, decapitazioni, crocifissioni, guerre ed inquisizione, che salta come un folletto deforme, con i suoi arti rachitici, insinuando come un serpente pensieri perversi e ambigui nella mente di chi l’ascolta, confondendolo. E’ un Dio sofista.

Una smorfia di malvagità deturpa il suo volto femminile, che ha perso da un’eternità ogni tratto di dolcezza. La megera, bianca in volto, perché ha dimenticato il colore dell’amore, è una novella Baccante, ma priva totalmente del senso del sacro. Scompostezza, eccesso, follia. Di fronte alla pseudo-trinità, Padre Figlio e Demonio, tutti i topoi classici del Bene e del Male vengono stravolti, andando ben oltre la visione disincantata di Nietzsche. L’unico richiamo al trascendente, sulla scena, è dato dalla luce intermittente di due lampadine che irrompono in un buio pesto e accompagnano un profondo, seppur breve, dialogo tra genitore e figlio. Il figlio è la voce del dubbio, la domanda di sempre: Chi sono io? e Perché sono stato generato? L’uomo è dotato di una ragione che serve solo a farlo vivere più bestia di una bestia, costretto da Dio a fare un viaggio da scemo. Ormai oppresso dal senso del peccato e allontanato da qualsiasi gioioso contatto con la vita, è mero strumento per il vanto degli Dei. Parole sagge, che un Demonio bonario e umile elargisce al pubblico a mo’ di stornello e poesia. Questo buffo Charlot è disposto a fare pace, a ballare, addirittura a innamorarsi di questa stramba divinità. Non sarebbe stato meglio perdonare Lucifero piuttosto che scatenare l’inferno sulla terra? si chiede Satana commosso. E come dargli torto? Concediamogli almeno il beneficio del dubbio.

Gesù, così angosciato, confuso, stordito, è umano, troppo umano, ma proprio per questo straordinario. Non riesce a sfuggire al destino che gli è stato preparato, ma prima di essere sacrificato, esprime un ultimo desiderio: avere scarpe nuove, forse per iniziare un nuovo cammino, a ritroso nella storia o verso un futuro pieno di speranza. La salvezza è in lui, in quello spiraglio di umanità che ancora resiste, nonostante tutto.

Lo spettacolo A tua immagine è pura poesia incarnata da tre attori talentuosi e convincenti; è una ricerca del vero Dio; paradossalmente, una preghiera.

A TUA IMMAGINE

Progetto drammaturgico: Davide Gorla

Diretto e interpretato da: Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla

Musiche originali: Enrico Ballardini;

Luci: Monica Gorla

Teatro Argot Studio, 7 e 8 giugno 2011

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