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sabato 7 maggio 2011

ISTANTANEE CONTINUA…

di Federico Mattioni

Un suono incessante, poderoso. Invade la platea, la trascina nel suo martellare sul tamburo dei battiti del cuore. Sono attimi, istantanee di vivacità che poi si distendono nella concentrazione dei movimenti di una danzatrice. Il suono non sembra volersi fermare in “Barokthegreat”. Gambe possenti si muovono a scatti, incerte, indecise sul da farsi, forse rattrappite dal rumoroso suono dell’assenza di libertà creativa. Ci si prova ma spesso non si riesce, e allora solo le braccia continuano a tentare, nel vero senso della parola. Sonia Brunelli, coreografa e danzatrice, ama le soste nelle sue estatiche pose.
Probabilmente le ama perché le contiene e deve attenercisi per forza di cose, così come gli impeti musicali, quasi assordanti, contengono il tutto, rafforzandolo. La musica live composta da Leila Gharib è il punto di forza, per forza di cose. L’unica che resiste al tempo, mentre il corpo si fa “altro da sé” pur di riuscirvi.



Un filmato. Si direbbe, una specie di documentario alla Blair Witch Project. Anche stavolta un suono; assordante che va e viene. Un grande telo trasparente, e qualcosa s’intravede. Due donne, la bianca Odile, la nera Odette, sono più unite che mai di fronte alla figura maschile, una sorta di totem. Un’interessante, quanto irrisolta, fusione di immagini, suoni eterei e corpi che alternano la stasi al movimento, piegandosi sotto gli imprevisti di un percorso naturale e selvaggio allo stesso tempo. Questo potrebbe essere “OdetteOdile investigation”. Un’investigazione sul senso della vita e del moto, fino ai recessi reconditi dell’animo. La vampirizzazione della società, l’impotenza della donna, la dispersione di un’umanità fragilizzata. Quando improvvisamente sopraggiunge Nosferatu, qualche brivido percorre la schiena, e ci si lascia trasportare dalla debolezza epidemica di Isabelle Adjani che nella versione aggiornata del mito del vampiro maledetto da parte di Werner Herzog, viene morsa dal Nosferatu personificato dal folle Klaus Kinski. Restando in tema di follie, collettive. Del Lago dei Cigni resta poco, forse soltanto la suggestione, il fascino androgino dei corpi nudi delle bravissime danzatrici Paola Lattanzi e Andeana Notaro, deteriorati dal fumo di una qualche catastrofe planetaria. A guidarle Enzo Cosimi, rannicchiato ma apparentemente sicuro ed energico. Le donne sembrano volersi rassegnare, scappare, fuggire, per poi ricomparire impossibilitate alla fuga. Un solo cigno in cammino. Nella neve e poi…



Barokthegreat
FIDIPPIDE
Danza e coreografia Sonia Brunelli
Osservazione alla coreografia Sonia Villari
Musica originale Leile Gharib
Abiti Biscuit and Ball
Fonica Martina Zanetti
Produzione e diffusione Dada prod
05 Maggio alle ore 20.30 e 22.00 al Kollatino Underground


Compagnia Enzo Cosimi
ODETTEODILE INVESTIGATIONS
Regia, coreografia, scene, costumi, video Enzo Cosimi
Interpreti Andreana Notaro, Paola Lattanzi, Enzo Cosimi
Disegno luci Stefano Pirandello
Musiche Piotr Ilic Cajkovskij
Assistente alla produzione Maria Paola Zedda
05 Maggio alle ore 21.00 al Kollatino Underground



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