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martedì 10 maggio 2011

IL MISTERO HA DEI MISTERI

di Costanza D’Ardia

Dal soffitto affrescato dell’ Attico scendono i riflettori ad illuminare i quadri di Sergio Ragalzi, le sue sfingi dal profilo di scimmia raccontano una vecchia storia in modo del tutto nuovo. L’origine dell’esistenza, il suo conflitto, la sua fine, questi sono gli enigmi sui quali è dipinta la scenografia di Edipo, la sfinge e lo Spettro. Forse in questo palazzo del centro storico, qualche anno fa avremmo trovato lampadari sontuosi su antichi ritratti, oggi invece ci sono quadri moderni sotto le luci del teatro ad intrattenerci fino all’inizio dello spettacolo. Nel dialogo tra Edipo e la sfinge abilmente tratto dall’opera di Jean Cocteau “la macchina infernale”, il pubblico non rimane semplicemente in ascolto, ma si muove nella scena sui pattini di Edipo avvolto in un inquietante mistero…

Il tema della morte prende vita nello spettacolo di Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato in una sinergia che da subito coinvolge lo spettatore, scomponendo i ruoli come in un quadro astratto, personaggio, pittore, autore, pubblico e regia vengono mescolati come i colori sulla tela; il risultato è una bellissima opera d’arte dove gli spazi ed i tempi del teatro si ispirano a quelli delle mostre ed in pochi minuti si assiste alla realizzazione di una moltitudine di idee. Il mistero ha dei misteri nell’attico di Fabio Sargentini , dove si manifesta sfacciatamente lo spettro di Jean Cocteau, il quale, non potendo resistere alla tentazione di entrare in scena, scuote il pubblico del piccolo teatro per ricevere ancora una volta un caloroso e meritatissimo applauso. Gli applausi sono tanti anche per Aide Aste che colpisce da subito lo spettatore interpretando perfettamente il difficile ruolo della sfinge e rivelandone un lato sorprendentemente umano. Sensibile e austera, indagatoria e dubbiosa, sicura e timorosa, la sfinge parla d’amore, e in questa importante rielaborazione  non poteva che essere affiancata da un altro bravissimo attore, Pino Censi, che percorre il viaggio di ricerca di Edipo muovendosi abilmente su un paio di roller. L’attore riesce a mantenere l’equilibrio, non solo sulle ruote, ma soprattutto nel personaggio, rimanendo centrato sul nucleo basilare della tragedia che sovrasta Tebe e il suo Re.

Fino al 14 maggio a via del paradiso 41, pittura e drammaturgia accompagneranno il pubblico in questo favoloso omaggio a Jean Cocteau.

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