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mercoledì 2 dicembre 2009

NOTTILUCENTI, LO SPETTACOLO DI DANZA NOTTURNA DELLA “NUOVA SAT DANZA COMPAGNIA CAPUTO SENICA”

corrierediroma.it

Tra Roma e Viterbo continua il tour di Franco Senica e Rachele Caputo all’insegna di una danza di concetto

“Le nubi nottilucenti, sono un fenomeno atmosferico nuvoloso visibile durante il crepuscolo inoltrato. Sono le nubi più alte dell'atmosfera terrestre, collocate nella mesosfera ad altitudini di circa 75-85 km, e sono visibili solamente quando vengono illuminate dalla luce del Sole da sotto l'orizzonte, mentre gli strati più bassi dell'atmosfera sono oscurati dall'ombra terrestre, oppure quando sono troppo deboli per essere osservati. Esse sembrano essere un fenomeno relativamente recente; la loro prima osservazione è stata registrata nel 1885, poco dopo l'eruzione del vulcano Krakatoa, ed è stato ipotizzato che possano essere collegate ai mutamenti climatici. Almeno un ricercatore, il Dr. Michael Stevens dell'United States Naval Research Laboratory, ritiene che il carburante combusto degli Space Shuttle possa contribuire alla costituzione delle nubi nottilucenti. Le immagini registrate hanno anche dimostrato che alcune nuvole di detriti generate da vari disastri spaziali sono state scambiate per nubi nottilucenti. È stato suggerito che una transizione ad un'economia basata sull'idrogeno come fonte energetica potrebbe accrescere la portata di questo fenomeno in futuro, a causa dell'aumento delle emissioni di idrogeno libero.”

Le corde pizzicate di un clavicembalo congelato, intonano le note dell’Aria da capo, brano conclusivo delle Variazioni Goldberg (BWV 988) di Johann Sebastian Bach. La melodia, che accompagna sulla scena la celebrazione del riposo planetario, giunge alle orecchie degli spettatori da così lontano, che il viaggio delle sue frequenze, in ordine di anni-luce, la fa risultare estremamente parallela e rallentata. Lentamente ci si avvicina ad un lembo di familiarità. Quattro figure, due umane e due di natura luminosa, inscenano una danza che gioca con la fermezza della ritualità, aprendo il sentiero stellare, ad un grave violoncello, e alla sua voce. Si racconta la storia della misteriosa esplosione che nel 30 giugno 1908 sconvolse il territorio della regione siberiana. Un’energia valutata oltre 1000 bombe atomiche a fissione, simili a quella sganciata dagli americani su Hiroshima il 5 Agosto 1945 si sprigionò in corrispondenza del bacino del fiume Tunguska, provocando un fenomeno simile a quello delle nubi nottilucenti. E’ poi il momento della profonda fisicità sonora di un animale maschio, che domina e scappa in una corsa incalzante di energia, mostrando un’insolita aliena umanità. Due atomi, dopo essersi scatenati nell’universo della cellula scenica, riportano infine i pianeti alla propria altezza, volando nella luce come giovani mongolfiere. “Nottilucenti” è uno spettacolo che guarda alla capacità dell’uomo di plasmare il suo cielo.

Abbiamo incontrato i due coreografi Rachele Caputo e Franco Senica, alleghiamo l’intervista:

- Ciao Rachele, e ciao Franco. Da cosa nasce, e come è stato realizzato "Nottilucenti"?

L'idea di "notti lucenti" nasce da una ricerca incrociata tra il tema dell'ambiente (cambiamento climatico, fenomeni naturali in evoluzione) e meditazione derivata dall'osservazione del cielo. Già anni fa abbiamo costruito un lavoro "L'ospite celeste" ispirato all' antica cosmologia indiana. Sul tema dell'ambiente invece abbiamo già indagato attraverso la creazione precedente a questa, "Planet", in cui ci siamo ispirati ad uno studioso giapponese degli anni '20 che considerava la terra come un corpo umano ("se ne possono diagnosticare i mali come per un essere umano"). Quindi tutti i nostri lavori si evolvono con tematiche ricorrenti, si compenetrano e si completano attraverso una linea comune. Nel caso di "notti lucenti" c'è anche l'idea di una "danza notturna" con luminescenze e ombre, c'è un'idea anche visionaria ed immaginaria di un fenomeno scientifico.

- Nottilucenti è un lavoro che ha dato a me l'impressione di esprimere una forte quantità e qualità di immagini concettuali più che astrattismo di forme. E' possibile definire questo spettacolo nell'ambito di una "danza di concetto"?

Pur affrontando tematiche differenti, il concetto che sento sempre sottinteso nei nostri lavori è quello della centralità dell'essere umano, siamo noi che distruggiamo l'ambiente, ma la trasformazione può ripartire soltanto dagli uomini, siamo noi che possiamo tradurre in poesia "risanatrice" dello spirito fenomeni celesti apparentemente lontani da noi. Dentro di noi esiste già tutto, dobbiamo semplicemente andare a cercarlo. Dentro di noi esistono anche gli altri e l'ambiente e viceversa. E' il solito vecchio principio che tutto è collegato anche se non lo vediamo. Da qui anche la scelta di linguaggi diversi che attraversano le nostre creazioni: lavoriamo sempre con testi (generalmente registrati) e spesso musica dal vivo.

- Parliamo di un tema che è vicino a tutti noi. Nella condizione di profonda crisi culturale in cui si trova il nostro paese (e non solo), come si relaziona il coreografo col teatro e col proprio pubblico?

La relazione tra il coreografo ed il pubblico è quella di qualsiasi altro artista. E' importante riuscire a comunicare, stimolando visioni e aprendo il più possibile il proprio mondo, è un lavoro complesso, sicuramente delicato, un'esperienza in continua evoluzione da non abbandonare mai. Bisognerebbe sempre chiedersi: "quanto posso dare?" piuttosto che: "quanto posso piacere?". E' un concetto difficile perché noi artisti siamo molto condizionati dalla lode e dal successo.

- Nell'ambiente della danza contemporanea la vostra compagnia è di sicuro un grande punto di riferimento. Cosa vi sentireste di dire ai giovani coreografi che si affacciano oggi nel mondo dello spettacolo.

Non penso che la nostra Compagnia sia un esempio o un punto di riferimento molto visibile, perché abbiamo sempre lavorato ai margini e con molte difficoltà, come molti altri. Abbiamo comunque collaborato con tantissimi artisti diversi creando soprattutto delle profonde relazioni umane e di lavoro. Siamo e saremo sempre coerenti e militanti nella nostra ricerca, ed è forse questa attitudine che ci ha portato a non mollare mai anche nelle situazioni più difficili. Forse è questo un messaggio che sento di dare ai giovani: lavorare duramente senza aspettarsi facili successi, anzi a volte è deleterio avere subito facili successi, può distogliere dai nostri obiettivi più importanti, d'altronde l'artista ha una grande missione: aiutare le persone a stare meglio.

- Quando e dove possiamo rivedervi in scena?

Per ora, con “Nottilucenti” l'11 e il 12 Luglio alle ore 21.00 presso il Supercinema di Tuscania in via Garibaldi 1.

“NOTTILUCENTI”

Regia e Coreografia: Rachele Caputo e Franco Senica

Colonna musicale a cura di Marco Schiavoni

Voce narrante: Patrizia Bettini

Violoncello: Laura Beneitez

Danzatori: Rachele Caputo, Sara de Santis, Marcella Mancini, Franco Senica

Disegno luci e intervento video: Andrea Paciotto

Scene e costumi: Mario Romano

Gianpaolo Marcucci

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