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mercoledì 23 febbraio 2011

L’ultima volta che vidi mio padre

Dramma musicale animato della Societas Raffaello Sanzio/ Chiara Guidi- Scott Gibbons

In una giustificata penombra, cinque attrici svuotano cassette, spostano oggetti: fanno rumore. Sarà il ritmo della narrazione.

In ogni momento, il vero attore protagonista è il suono, attraverso la rielaborazione elettronica di parole, di sussurri, di gesti, di passi compiuti, di tonfi; si avverte persino il suono del frusciare dei vestiti, da eleganti damine, delle attrici: indizio di una proficua attenzione ai particolari.

È la musica a delineare il disegno animato sullo sfondo. Al ritmo del violoncello, della celesta, delle voci bianche e di quelle delle attrici, il video racconta l’angoscia di un bambino alla ricerca del padre: si è proiettati nel suo mondo interiore, inconscio, continuo ribollire di immagini con una trama in costruzione. Lo riusciamo a vedere, perché sentiamo, facendolo nostro e proiettandolo sullo schermo, il sentimento delle parole.

Come nel bel mezzo delle fiabe che ci raccontavano da bambini, sentiamo la visione di peripezie che costruiscono forme archetipiche.

In un continuo altalenarsi tra immagine impressionista ed ombra delineata, tra suono espressivo e silenzio assordante, Chiara Guidi e Scott Gibbons riescono a creare una tensione emotiva di sorprendente coinvolgimento.

Valorizzando ogni singolo componente, questa composita orchestra stimola ad una narrazione, a tratti onirica, che proiettata sullo sfondo filmico, diventa specchio anche dei nostri frammenti emotivi, delle nostre storie individuali.

La creatività di questa compagnia ne stimola quasi altrettanta nello spettatore, che riorganizza la sua emotività ricostruendo la sua fiaba a partire dall’esempio di un bambino alle prese con un sentimento estremamente condiviso e, quindi, condivisibile.

È questo che contraddistingue un’opera artistica ben riuscita: la capacità di raccontare, a più livelli e con il linguaggio più convincente, una storia, tanto generale da poter essere messa in comune e compresa, pur tenendo conto delle peculiarità individuali.

Ludovica Marinucci

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