
di Claudia Romito
Un buco nel sipario, da cui osservare la platea, scorgere chi è in sala, capire con chi si sta per comunicare. Un buco che non deve essere rammendato, ma stracciato ancora di più per permettere a compagnie emergenti di affacciarsi al mondo del professionismo. Questa è l’idea alla base del Premio Buco nel Sipario, che quest’anno ha ospitato cinque giovani compagnie.
La luce si alza e i corpi avvinghiati di un uomo e di una donna escono dal buio che li ha creati. Iniziano a riflettere, a parlare. Contemplano le stelle, come meravigliati dal loro essere lì (sul palco) e qui (sulla terra). Domande esistenziali e litigi fanciulleschi animano il loro essere al mondo, alla ricerca di un amore che sia davvero incondizionato, pronto a tutto, a tagliarsi un braccio, anche il destro, per l’altro: uno slancio di generosità preso alla lettera e la delicatezza si fa pulp, ma l’amore ingrato fugge da un abbraccio incompleto.
La scena cambia rapidamente grazie alla sapiente imbranataggine di due clown: Daniele Spadaro e Emanuele Avallone del Teatro Instabile d’Aosta (vincitori della passata edizione del Festival). Cubi bianchi vanno a creare l’ambiente asettico di un ufficio, il set per un orwelliano colloquio di lavoro. Forse è solo nel regno dell’utopia che una giovane laureata trova lavoro, ma il sogno diventa presto un incubo: la giovane protagonista cerca lavoro ma è il Lavoro a trovarla, controllarla, minacciarla.
Il terzo spettacolo porta una bella ventata di freschezza. Risate genuine scaturiscono da un lavoro sul clown contemporaneo, in cui la sorpresa nasce dal riconoscere sguardi, gesti, reazioni che senza l’uso della parola appaiono in maniera nitida e inequivocabile. Tra preghiere buddiste, sedute di agopuntura e furbe fattucchiere, la ricerca della felicità sembra più che mai ardua.
Un breve intervallo, poi il palco si popola di dieci strani personaggi che abitano un immaginario condominio. Schierati nello spazio come in tante finestre, o in tante vignette, i personaggi a turno si animano e raccontano la loro versione della storia, alternando brevi monologhi a rapidi movimenti astratti ed espressioni fumettistiche.
La serata si conclude con Sunday della compagnia Fritto misto, corto che assieme a Ombre della compagnia Tre polveri sottili si è aggiudicato il primo premio: un contratto con il Teatro Belli per la prossima stagione. Un’ormai teatralmente classica seduta psicanalitica offre lo spunto ai due attori per divertirsi in dialoghi brillanti che sul finale prendono le tinte un po’ ciniche e disturbanti dei film di Todd Solondz. Una serata ricca di proposte, che fanno gustare allo spettatore le diverse gamme espressive, le diverse scelte di codici, i diversi piaceri che il teatro può offrire.
FIRMAMENTO - Compagnia Bottega delle Minuzie - Roma
LE OMBRE - Compagnia Tre Polveri Sottili - Teramo
BUSCANDO - Movimento Clown - Grosseto
IL CONDOMINIO - Compagnia del Gaudio - Roma
SUNDAY - Compagnia Fritto Misto - Roma
Giuria composta da:
Carlo Emilio Lerici (Direttore del Teatro Belli di Roma),
Marcello Cotugno (regista),
Fabio Galadini (direttore artistico dei Teatri Soratte),
Marco Vallarino (Insegnante Feldenkrais e cattedra Voce presso la scuola «La Cometa» di Roma)
Sabrina Dodaro (direttrice de La Scaletta - Scuola di Teatro del Circolo degli Artisti)
Madrina della serata: Ersilia Lombardo
14 giugno 2011, h 20.30 – Colosseo Nuovo Teatro di Roma, Roma
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