
di Giacomo Rossetti
Di una specie cattiva, messo in scena al Teatro Palladium all’interno della rassegna Teatri di vetro, racconta la straziante storia del miracolo della gravidanza. Lo spettacolo, ispirato alla poetica di Sylvia Plath, si basa sulla commistione tra movimento e parole, sull’indagine che Enigma, nome emblematico della protagonista, intraprende nei confronti del proprio corpo che muta dando vita alla vita. Il punto di vista, la voce narrante, la presenza sul palco: tutto all’interno della rappresentazione parla al femminile descrivendo sensazioni, emozioni ma anche mutamenti fisici che solo una donna può comprendere e sentire fino in fondo.
Silvia Sassetti, attrice dalle grandi doti fisiche e grande presenza sul palcoscenico, interpreta il cambiamento trasmettendo un malessere che lascia spiazzati, spingendo il pubblico a riflettere sulla gravidanza dal punto di vista di chi la subisce e la vive come un trauma, come uno stato psicofisico dal quale è impossibile tornare indietro. Ogni elemento presente sul palco assume un forte valore diegetico e spinge lo spettatore alla riflessione: dalla scenografia, essenziale ma molto esplicita, al disegno delle luci, mai rassicurante e di forte impatto visivo.
Inoltre, i versi di Sylvia Plath contribuiscono in maniera importante a trasmettere l’enorme carica drammatica messa in scena dalla protagonista Enigma, che ci racconta come, dai primi mesi di gravidanza fino alla vecchiaia, l’esperienza di un figlio possa segnare indissolubilmente la vita di una donna. La forte carica emotiva e tragica della narrazione viene inoltre messa in luce dal movimento, a tratti quasi coreografico, che dà forza alle parole della Plath esplicitandone il significato.
La messa in scena di sensazioni, emozioni e tormenti, legati all’essere madre, rappresenta la dichiarazione esplicita di un malessere sconosciuto a molti e trascurato da troppi. In una società che sta tornando sempre più ad una visione tradizionalista e spesso bigotta della figura della donna, questo spettacolo ha l’effetto immediato di dilaniare tutte le certezze acquisite in tema di maternità, portando lo spettatore, specialmente se uomo, ad una rielaborazione e ad una riconsiderazione del significato e delle conseguenze di una gravidanza vissuta sulla propria pelle.
Teatro Rebis - Di una specie cattiva
25 maggio h 20.30, Teatro Palladium - Roma
Con Silvia Sassetti
Regia Andrea Fazzini
Pre-testo Eleonora Sarti
Scenografia Nicola Bruschi
Collaborazione coreografica Yumiko Yoshioka
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