
Flavio Albanese mette in scena il controverso testo di Éric-Emmanuel Schmitt “Piccoli crimini coniugali”.
Abbiamo incontrato e intervistato il regista Flavio Albanese. Alleghiamo il materiale raccolto:
- Come e perché hai scelto di avvicinarti al testo di Schmitt?
Uccidere la propria moglie o il proprio marito è un tema che ha due facce, quella comica e quella drammatica. La visione di Schmitt mi piace perché è una commedia - drammatica, proprio come la vita. L'omicidio ha anche una declinazione metaforica oltre che realistica. Quanti mariti e quante mogli vorrebbero uccidere "metaforicamente" il partner? Le separazioni e i divorzi hanno avuto un forte incremento negli ultimi anni, ma Schmitt ci suggerisce che la crisi è un ostacolo che rivela anche un’opportunità.
- Ci puoi parlare dell’uso che hai fatto di coppie molteplici per la rappresentazione dei due protagonisti?
Il testo è scritto per una coppia in crisi dopo 15 anni di matrimonio, e la mia proposta registica è quella di far recitare la commedia a 7 coppie diverse per evidenziare che nonostante i differenti punti di vista, le diverse "inquadrature", le differenti esperienze, il conflitto è sempre lo stesso: l'universo maschile e quello femminile hanno il destino di cercare di comprendersi. Anche la scelta di dividere il pubblico e posizionare uomini e donne di fronte, ha un senso: separarsi per guardarsi meglio...se si è troppo vicini non ci si osserva più.
- Flavio tu ti definisci un amante della commedia dell’arte. Affrontando il testo (che è tutt’altro che un canovaccio) “Piccoli crimini coniugali”, ti è capitato di sentirti stretto in un copione troppo definito?
- Il tuo ruolo di direttore artistico del teatro della dodicesima ti pone in stretto contatto con la crisi culturale che oggi, in Italia come da altre parti del mondo, rende molto difficile l’attività artistica in generale. Come fai fronte a questo problema?
Un teatro è una responsabilità intellettuale e umana, mi baso su questi principi:..."Le scienze e le arti che muovono per piacere gli animi umani alla verità sono più utili delle leggi che forzano senza persuadere"
- Dall’alto della tua esperienza, cosa ti sentiresti di dire ad un/a giovane ragazzo/a che si approccia alla regia in questo momento?
La figura del regista nasce nel 900, prima esisteva il capocomico che era l'attore\direttore della compagnia....il regista deve prima essere un attore, fai l'attore almeno per 10 anni e poi forse avrai la competenza per iniziare a fare il regista...
- Quando potremo rivedere lo spettacolo in scena?
Lo replichiamo a grande richiesta Giovedì 25 alle 21.00 al Teatro della Dodicesima di Roma. E' già quasi tutto esaurito quindi conviene prenotare o via mail o per telefono:
info@teatrodelladodicesima.it www.teatrodelladodicesima.it tel: 0693933470 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00)
“Piccoli crimini coniugali”
Regia: Flavio Albanese
Ass. alla Regia: Cinzia Romoli
Luci: Flavio Albanese, Josef Gallo
Costumi: Debora Pino
Tecnico TTFF: Giacomo Cursi
Gianpaolo Marcucci
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