
corrierediroma.it
Tra Roma e Viterbo continua il tour di Franco Senica e Rachele Caputo all’insegna di una danza di concetto
Le corde pizzicate di un clavicembalo congelato, intonano le note dell’Aria da capo, brano conclusivo delle Variazioni Goldberg (BWV 988) di Johann Sebastian Bach. La melodia, che accompagna sulla scena la celebrazione del riposo planetario, giunge alle orecchie degli spettatori da così lontano, che il viaggio delle sue frequenze, in ordine di anni-luce, la fa risultare estremamente parallela e rallentata. Lentamente ci si avvicina ad un lembo di familiarità. Quattro figure, due umane e due di natura luminosa, inscenano una danza che gioca con la fermezza della ritualità, aprendo il sentiero stellare, ad un grave violoncello, e alla sua voce. Si racconta la storia della misteriosa esplosione che nel 30 giugno 1908 sconvolse il territorio della regione siberiana. Un’energia valutata oltre 1000 bombe atomiche a fissione, simili a quella sganciata dagli americani su Hiroshima il 5 Agosto 1945 si sprigionò in corrispondenza del bacino del fiume Tunguska, provocando un fenomeno simile a quello delle nubi nottilucenti. E’ poi il momento della profonda fisicità sonora di un animale maschio, che domina e scappa in una corsa incalzante di energia, mostrando un’insolita aliena umanità. Due atomi, dopo essersi scatenati nell’universo della cellula scenica, riportano infine i pianeti alla propria altezza, volando nella luce come giovani mongolfiere. “Nottilucenti” è uno spettacolo che guarda alla capacità dell’uomo di plasmare il suo cielo.
Abbiamo incontrato i due coreografi Rachele Caputo e Franco Senica, alleghiamo l’intervista:
- Ciao Rachele, e ciao Franco. Da cosa nasce, e come è stato realizzato "Nottilucenti"?
L'idea di "notti lucenti" nasce da una ricerca incrociata tra il tema dell'ambiente (cambiamento climatico, fenomeni naturali in evoluzione) e meditazione derivata dall'osservazione del cielo. Già anni fa abbiamo costruito un lavoro "L'ospite celeste" ispirato all' antica cosmologia indiana. Sul tema dell'ambiente invece abbiamo già indagato attraverso la creazione precedente a questa, "Planet", in cui ci siamo ispirati ad uno studioso giapponese degli anni '20 che considerava la terra come un corpo umano ("se ne possono diagnosticare i mali come per un essere umano"). Quindi tutti i nostri lavori si evolvono con tematiche ricorrenti, si compenetrano e si completano attraverso una linea comune. Nel caso di "notti lucenti" c'è anche l'idea di una "danza notturna" con luminescenze e ombre, c'è un'idea anche visionaria ed immaginaria di un fenomeno scientifico.
La relazione tra il coreografo ed il pubblico è quella di qualsiasi altro artista. E' importante riuscire a comunicare, stimolando visioni e aprendo il più possibile il proprio mondo, è un lavoro complesso, sicuramente delicato, un'esperienza in continua evoluzione da non abbandonare mai. Bisognerebbe sempre chiedersi: "quanto posso dare?" piuttosto che: "quanto posso piacere?". E' un concetto difficile perché noi artisti siamo molto condizionati dalla lode e dal successo.
“NOTTILUCENTI”
Regia e Coreografia: Rachele Caputo e Franco Senica
Colonna musicale a cura di Marco Schiavoni
Voce narrante: Patrizia Bettini
Violoncello: Laura Beneitez
Danzatori: Rachele Caputo, Sara de Santis, Marcella Mancini, Franco Senica
Disegno luci e intervento video: Andrea Paciotto
Scene e costumi: Mario Romano
Gianpaolo Marcucci
Nessun commento:
Posta un commento