
di Federica Gualtieri
Cira, William e Stefan si ritrovano puntuali tutte le mattine 10 minuti alle 4 sotto la pensilina dell’autobus che li porterà al lavoro. Attesa, quella del mezzo di trasporto, che è occasione per raccontarsi, rifarsi amici, in un certo senso ridiventare noi amici loro.
Sì, perché chi lavora in nero non è solo un caso anonimo di morti bianche, come le fredde pagine di cronaca nera ce li fa passare. Si tratta innanzitutto persone. Persone che subiscono una realtà di cui non sono, forse non siamo, padroni. Gli unici padroni sono i più forti, i capi, i potenti.
Questo spettacolo ci ricorda che sono pur sempre anime che sognano e che cercano di “tirare a campare” nel modo più onesto possibile (o forse concesso?) nel mondo disonesto, approfittatore, avido e nero della realtà di oggi.
La sensibilità di Luca de Bei e la bravura degli attori Federica Bern, Riccardo Bocci, e Alessandro Casula riescono a mostrare bene uno spaccato di vita moderna romana e di quartiere di periferia. Racconti suburbani, ma pur sempre al centro della vita di tutti.
Si ride fragorosamente in quanto la messa in scena inizia e si sviluppa come commedia leggera la cui comicità è accentuata da battute e aneddoti recitati in pieno romanaccio “de vera e propria borgata”.
Si sta seduti in platea assistendo a ciò che succede di fronte ai nostri occhi di pubblico, ma si sta anche seduti sotto la pensilina della fermata dell’autobus, aspettandone con loro, e tra loro, l’arrivo, mentre si ci immedesima pian piano in tutte le loro confessioni e ammissioni. E nello stesso tempo in tutto questo fragore di un’ottima sceneggiatura, non ci si dimentica mai la tragicità di chi è meno fortunato.
Ci si attenderebbe che fosse un’opera da cartellone. Fisso. In qualunque luogo esistano una fermata dell’auto, una pensilina, un’ alba, una borgata; dei racconti reali e metropolitani; degli esseri umani. Ogni città che ne è popolata meriterebbe un teatro che ospita spettacoli di tale valore artistico, contenutistico e registico.
Non stupisce che lo spettacolo Le mattine dieci alle quattro, oltre ad aver vinto il Premio Golden Graal per la regia 2010, è stato anche finalista al premio”Enrico Maria Salerno per la drammaturgia” 2007. E due anni più tardi è stato finalista al Premio Riccione per il teatro. Sempre nel 2010, la casa editrice Titivillus ha pubblicato il libro dal titolo omonimo.
Dal 10 al 29 maggio
Teatro della Cometa, via del Teatro Marcello, 4
dal martedì al venerdì ore 21.00. Il sabato doppi spettacoli ore 17.00 e ore 21.00.
Le mattine dieci alle quattro
Presentato dal Teatro della Cometa s.r.l. e Artisti Riuniti e patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico.
Scritto e diretto da Luca de Bei
con Federica Bern, Riccardo Bocci e Alessandro Casula
Collaboratore alla regia Alessandra Paoletti
Assistente alla regia Sandra Conti
Scene Francesco Ghisu
Costumi Sandra Cardini
Luci Alessandro Carletti
Suono Marco Schiavoni